venerdì 22 gennaio 2010

Le dolci “evasioni” di Vizzani sulle Centralità Acilia-Madonnetta

Secondo il Presidente Vizzani, la notizia che il Ministro Alfano è alla caccia di un’area nell’hinterland di Roma per il nuovo carcere, che sostituirà Regina Coeli, e che tra le ipotesi c’è la centralità Acilia-Madonnetta è una bufala. La fonte da cui abbiamo appreso questa notizia è decisamente attendibile. Se il Presidente del Municipio XIII è a conoscenza che ad Acilia- Madonnetta verrà altro che lo comunicasse ai cittadini, a cui interessa sapere che cosa se ne farà di quell’area ferma da troppo tempo, mentre intorno si sta edificando l’impossibile. Ricordiamo al Presidente Vizzani che proprio per il fatto che nel PRG è prevista la centralità di Acilia-Madonnetta è stato possibile attuare in questi anni gli altri strumenti urbanistici, vere e proprie colate di cemento. Dunque l’affermazione di Vizzani che grazie ad un suo emendamento, approvato in Consiglio Comunale, sono vietate nuove edificazioni se prima non vengono realizzate le infrastrutture, è negata dalla realtà. Ma l’urbanistica non è materia di questo Municipio, visto che la proposta di delibera del decentramento siede ancora in anticamera del Consiglio Comunale.
Ricordiamo infine a Vizzani che il suo ruolo è proprio quello di comunicare ai cittadini le scelte di un’amministrazione. Da mesi infatti abbiamo chiesto di smentire l’affermazione che lo stesso Presidente fece in un incontro pubblico tenutosi presso il Drive-In di Casal Palocco secondo la quale era in corso una trattativa con i costruttori Parnasi e Casini che prevedeva il "baratto" dell’edificabilità di alcuni terreni all’Infernetto con un impossibile sottopasso all’incrocio tra Via Pindaro e la Cristoforo Colombo.
Mentre il Presidente Vizzani sollecita nelle stanze del Sindaco l’approvazione della delibera sul Decentramento, sarebbe opportuno che chiedesse al Sindaco quali sono le sue intenzioni, visto che a decidere è Alemanno.

domenica 17 gennaio 2010

A Roma spariscono anche le centralità urbane in nome dell’emergenza carceri.

Il ministro Alfano è alla caccia di un’area nell’hinterland di Roma per il nuovo carcere che sostituirà Regina Coeli e si parla, tra le ipotesi, delle centralità in pianificazione, tra cui Anagnina-Romanina e Acilia-Madonnetta. Per il XIII Municipio di Roma, dove è situata la centralità di Acilia-Madonnetta, ad esempio, sarebbe l’ennesima “gestione con il falso pretesto dell’emergenza”, dopo il commissariamento della Soprintendenza di Ostia, del Polo Natatorio per i Mondiali di Nuoto e del demanio idrico e marittimo (spiagge, sponde del Tevere e Idroscalo).

Infatti, il 13 Gennaio, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza per il sistema penitenziario italiano, che durerà fino al 31 dicembre 2010. Il Dipartimento Affari Penitenziari (DAP) ha previsto, già da Ottobre 2008, un piano per la costruzione di 47 nuovi padiglioni e 24 nuovi istituti penitenziari in Italia: 17 flessibili (cioè di prima accoglienza o per reati minori) e 7 tradizionali. Entro il 2010 saranno realizzati i nuovi padiglioni, utilizzando i 500milioni di euro, già stanziati in Finanziaria, e altri 100milioni di euro provenienti dal bilancio della Giustizia. Sempre nel 2010, partiranno le gare per i 17 istituti 'flessibili', mentre, a partire dal 2011, saranno realizzate, sotto la supervisione del capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Commissario straordinario per l'emergenza, Franco Ionta, le altre strutture previste dal Piano (i 7 carceri tradizionali). Obiettivo, passare da 63 mila a 80 mila posti. Per le strutture che verranno realizzate tra il 2011 e il 2012, le risorse verranno prese dal bilancio statale e da finanziamenti provenienti dai privati, con ennesima secretazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici. Il “braccio operativo”, con cui il Commissario straordinario gestirà l’emergenza carceri, sarà la Protezione Civile Servizi S.p.A.

Per Roma in particolare è previsto sia un carcere 'flessibile' sia uno tradizionale. Il nuovo piano carceri, porterà 1.456 posti a Roma, di cui neppure la metà con la copertura economica utile alla loro realizzazione. Ci penseranno i privati a coprire il ‘buco’ dietro lauto compenso. Nel piano, tra l’altro, mancano tutte una serie di voci relative ai costi del personale, alla gestione e alla manutenzione degli edifici. Secondo quanto dichiara lo stesso ministro Alfano, il modello che verrà seguito è quello de L'Aquila: l’operatore privato costruirà il nuovo penitenziario fuori dal centro della città ricevendo in cambio l’uso di quello vecchio, cioè Regina Coeli, situato in una zona centrale di pregio e che potrà essere utilizzato a scopi commerciali in variante urbanistica.

Si tratta dunque dell’ennesimo colpo al piano regolatore: verrà cancellata una centralità urbana in pianificazione con conseguente mancata riqualificazione delle periferia ad essa pertinente.
Il problema delle carceri è molto serio e complesso. Da un punto di vista meramente urbanistico anch’essi sono “funzione pubbliche”, ma di tipo “passivo”. La scelta delle aree previste come centralità urbane da parte del Ministro non è casuale: sono aree private e attraverso il modello “L’Aquila” si potranno operare vere e proprie speculazioni edilizie. Ai territori e ai cittadini che vi abitano non tornerà nulla in cambio. Infatti la caratteristica delle centralità nel PRG, era di riunire, al proprio interno, funzioni differenti, subordinate alla preventiva o contestuale realizzazione delle infrastrutture viarie e ferroviarie. La pianificazione di queste centralità nel piano regolatore ha giustificato l’applicazione di altri strumenti urbanistici nelle aree limitrofe (delle vere e proprie colate di cemento) proprio perché avrebbero portato le infrastrutture mancanti, ma mai arrivate.
Ad esempio, fino ad oggi la centralità di Acilia-Madonnetta non è stata attuata perché alla proprietà non conveniva economicamente portare avanti un progetto in assenza di fondi pubblici di ammortamento. Se però oggi lo scambio è con il complesso di Regina Coeli , trasformabile per esempio in un lussuoso albergo al centro di Roma, al privato conviene. Al contrario, ai cittadini dell’entroterra del XIII Municipio, sarà sottratta non solo un’area di alto pregio ambientale, ma anche quei servizi a cui quell’area era destinata. L’entroterra del XIII Municipio ha più abitanti di Ostia, ma di servizi pubblici nemmeno l’ombra. La centralità di Acilia-Madonnetta nasceva proprio con lo scopo di delocalizzare funzioni quale il Tribunale, l’Università con relativo campus , gli Uffici municipali, attività commerciali, sviluppo dunque pubblico e privato, cioè una serie di funzioni in un'area urbanisticamente caotica. In altre parole, la creazione di un volano di riqualificazione del tessuto urbano, per promuoverlo da quello tipicamente residenziale di città dormitorio e di marginalità. Perché invece non pensare di impiegare l’area dell’ex Italcable (vera e propria memoria di archeologia industriale) per lo sviluppo di un nuovo polo tecnologico, del tutto mancante a Roma ?
Dall’acqua alle emergenze, dalle piazze alla scuole, dalla sanità alle carceri: che cosa resterà al pubblico (a noi tutti) quando avranno finito con le finte emergenze ?

venerdì 15 gennaio 2010

Lettera aperta ad Anna Catalani, portavoce dei Verdi per il XIII Municipio

Cara Anna,
per l’ultima volta userò la parola ‘cara’ rivolgendomi a te.
'Cara' lo sei stata, se non altro perché abbiamo mangiato alla stessa tavola molte volte, compreso il giorno del mio compleanno. Il tono amicale non deve ingannare: questa che ti scrivo è una lettera politica. Non meriteresti nemmeno la mia attenzione se non ci fossero due particolari non irrilevanti:
1) Sei la portavoce del XIII Municipio per i Verdi, che fanno parte della c.d. (e troppo spesso finta) opposizione di questo Municipio, e pare che il PD e i Verdi saranno alleati anche per le prossime regionali.
2) L’etica è tutto

Sono mesi che assisto, in religioso silenzio, ad un teatrino penoso su alcune bacheche dei membri che appartengono al gruppo dei Verdi di questo municipio e non solo lì. Dicono che siamo decentrati, sicuramente non amministrativamente, ma geograficamente e soprattutto culturalmente sì. Una piccola provincia, o meglio sarebbe dire, un territorio e una comunità decisamente provinciale.

Va bene tutto, davvero, tranne la mancanza di “stile” politico (perché sullo “stile” sul piano personale stendo un velo pietoso). Tra alleati dovremmo evitare di pestarci i piedi. Per altro ti ricordo che io non ho incarichi politici, sono semplicemente un’urbanista, sì certo, non proprio sconosciuta, tesserata del PD dal 31 di Ottobre, in un municipio che non è il XIII bensì il IV.
Ora, sono mesi in cui non hai nulla da dichiarare alla stampa, ma la campagna elettorale si avvicina. Malgrado i moltissimi temi più squisitamente ambientali che soffocano il nostro territorio, sono mesi che non hai nulla da dire; malgrado presenzi ogni sorta di evento pubblico sui temi più disparati tu non hai nulla da dire; ebbene, dopo mesi di silenzio, appunto, te ne esci con un comunicato stampa scopiazzando pedissequamente il mio lavoro.
Vedi, riconosco che non ci sono temi che possano definirsi “in esclusiva”, ma ce ne sono alcuni che richiedono capacità e competenze professionali che tu non possiedi. Tu non sai nemmeno cosa sia tecnicamente una ‘compensazione edificatoria’ e, tra l’altro, i numeri che affidi al comunicato sono farina del mio sacco perché non sono scritti su alcun documento, senza contare che, in mancanza di originalità, non sei riuscita nemmeno a trovare un titolo al comunicato stampa se non scopiazzandolo dal mio.

Ora ti ricordo, per amore di verità, che il tuo consigliere municipale ha votato a favore della densificazione delle 167 nel XIII Municipio, che vi siete rifiutati di raccogliere le firme per l’interrogazione/interpellanza al Sindaco sulla perequazione che ha portato alla densificazione delle 167; che l’I 40, se tu avessi saputo cosa fosse, l’avresti chiamata per esempio Infernetto Sud e avresti saputo anche che era passato in Regione Lazio tra le carte dei dipartimenti in mano ai Verdi già dal mese di Agosto 2009 e avresti infine saputo opporti così e per tempo al fatto che c’è un grosso problema idrogeologico in quel punto (questo non l’ho scritto nel comunicato stampa); non avresti scritto la parola “grattacieli” svilendo l’ironia che io vi avevo riposto, perché in realtà sono solo 5 piani; così come non avresti nemmeno parlato dei mega centri commerciali a Dragoncello se tu avessi saputo che gli Art. 11 portano proprio quei servizi mancanti ai cittadini; avresti saputo anche che non esiste “la compensazione edificatoria” bensì “le compensazioni edificatorie”, che non portano solo colate di cemento, ma soprattutto la violazione di diritti (dei residenti), sui quali potrei tenere più di una lezione accademica. Non avresti parlato di nuove infrastrutture se avessi citato nel tuo comunicato, malamente copiato dal mio, l’attuazione del Piano Particolareggiato dell’Infernetto, di cui non fai mai menzione, forse perché ancora non ho scritto un comunicato stampa ad hoc.
Nel frattempo però, mentre scopiazzavi il mio comunicato, i tuoi referenti in Campidoglio e in Municipio ti avrebbero dovuto informare che si stava votando in aula Giulio Cesare le 167 contro cui hai affermato di opporti (ma solo a parole, anche confuse e postume); che il progetto del porto turistico di Ostia andava avanti assieme alle opere per realizzare, lì sì, davvero dei grattacieli, affianco all’oasi della LIPU ormai ridotta ad acquitrino (dove per altro vi incontrate tutte le settimane), su cui nessuno di voi ha avuto nulla da eccepire da mesi e mesi. Senza parlare dei danni ambientali causati dalla mareggiata degli ultimi giorni dovuta proprio a scelte sbagliate di gestione del Litorale. Così come non ti sei mai accorta dei danni ambientali lungo le sponde del Tevere.
Nel frattempo non hai visto il proliferarsi di campi da golf, i danni idrogeologici ai corsi d’acqua, i problemi che deriveranno dalle costruzioni sul lungomare che causeranno l’avanzamento del cuneo salino (anche se all’incontro organizzato dal PD con Carapella sul Piano Casa ti sei presentata come una cittadina qualunque e hai fatto un intervento 'minestrone' sull’argomento). Questi sono solo alcuni spunti per il tuo prossimo comunicato “generalista”.
Tornando invece ad oggi, visto che sei la portavoce dei Verdi, spero di leggere domani un tuo comunicato in cui spiegherai a tutti l’operato del tuo referente al Municipio che ha delle difficoltà ad imbroccarne una: l’ultima questa sera quando, dopo 5 ore e mezza di attesa da parte del pubblico, si scopre che assieme agli altri due capigruppo ha fatto cancellare dall’ordine del giorno la votazione sulla delibera proprio dell’ I 40, la stessa a cui tu “fortemente” hai scritto di opporti.
Se questa è la massima opposizione che riuscite ad esprimere in Municipio direi che si commenta da sé e capisco anche perché tu debba ripiegare sullo scopiazzamento dei comunicati altrui.
E tralascio di entrare nel merito della questione del censimento delle fontanelle, mentre ti dimenticavi dell’inquinamento del Canale dei Pescatori o del PRIA che devasterà l’agro romano anche del XIII Municipio.

Dunque, ti ho dato molti spunti di cui potrai occuparti nei prossimi mesi. Magari prima fatti un giro sulla bacheca di LabUr così, giusto per evitare di sovrapporci, e soprattutto per evitare che io mi occupi degli “affari urbanistici” dei Verdi (come ad esempio della piscina abusiva di Bonessio o altre faccende urbanistiche nel XIII Municipio che riguardano un alleato sensibile alle tematiche ambientali). Il mondo è vasto e c’è posto per tutti. Non hai bisogno di sederti sulla mia sedia non appena mi assento.

In bocca al lupo.

martedì 12 gennaio 2010

All’Infernetto prove tecniche di grattacieli

Dopo gli aumenti di cubatura delle quattro“167” all’Infernetto e a Casal Palocco, Alemanno fa atterrare, sempre all’Infernetto (presso la Guardia di Finanza), altri 20.000 mc derivanti dalle c.d. “compensazioni edificatorie”, che si aggiungono ai 68.000 mc già previsti nell’ATO I 40, affianco ad una delle 167 che hanno ricevuto discutibili aumenti di cubatura per pagare gli espropri. I soldi nelle casse del Comune di Roma non ci sono e Alemanno per rimpinguarle mercanteggia con i costruttori ulteriore cemento. Di nuove strade, di nuove calibrature dei fossi neanche l’ombra. Eppure nuove strade e nuovi fossi per la raccolta delle acque sono previsti nel PRG. Alemanno non ha mai nascosto di non amare il PRG e non potendolo abolire, lo distrugge a “colpi di cemento”, su un territorio già ferito da anni di pratiche di “pianificar facendo” senza certezze.
Se si intendeva dare un colpo finale a quartieri residenziali che erano nati per soddisfare il bisogno di verde e tranquillità dei cittadini romani siamo a buon punto. Promesse elettorali come le complanari della Colombo restano inevase, così come quelle di diminuire il cemento sulle aree destinate a verde. L’unico servizio che porterà l’ATO I 40 sarà un asilo nido da 60 posti a servizio delle 700 persone previste nel progetto. Sulla “carta” si parla di 515 abitanti, ma come ben sanno i tecnici, il numero è sottostimato perché l’indice è meramente teorico in quanto si basa sul rapporto ab/mq che non tiene conto, ad esempio, dell’utilizzo residenziale di mansarde e di interrati. Proprio l’ATO I 40 era stato bocciato in Regione Lazio perché i parcheggi interrati incidevano sulla falda acquifera. Una modifica successiva ha “risolto” anche questo problema e oggi il progetto prevede palazzine a 5 piani, comprese di interrati, in una zona idro-geologicamente a rischio, che per questa ragione, ha sempre avuto tipologia di costruzione a villino.
Ieri in Commissione Urbanistica si è assistito ad una cosa davvero singolare: i dipartimenti del Comune di Roma non erano presenti, mentre ad illustrare e a difendere la bontà del progetto c’era il geometra della ditta costruttrice. Neppure l’Ing. Papalini, responsabile dell’Ufficio tecnico del Municipio XIII ha pensato di presenziare. L’urgenza degli interessi privati è più forte di quelli dei cittadini, tant’è che, con tutte le emergenze del XIII Municipio, giovedì all’ordine del giorno del Consiglio Municipale si voterà proprio il parere di espressione sull’ATO I 40, pare su sollecitazione di Alemanno in persona.
Vedremo se il centro-destra municipale sarà coerente con le sue promesse elettorali dal momento che hanno espresso parere negativo sulla densificazione delle 167 tra cui proprio quella di fianco a questo nuovo mostro. Vedremo anche se il parere del Municipio sarà vincolante oppure no, visto che all’art. 8 del regolamento sul Decentramento del Municipio XIII, è proprio il Municipio a dover dare gli indirizzi politici sulle scelte urbanistiche del nostro territorio.
Stiamo ormai assistendo allo stravolgimento del piano regolatore attraverso la pratica insana dell’accordo di programma tanto vituperata da Alemanno prima di diventare Sindaco di Roma.

domenica 10 gennaio 2010

PD: non capisco e (non) mi adeguo

"Vogliamo le Primarie di coalizione". Anche la Serracchiani le invoca in una nota su Fb postata ieri.
Chiedo lumi sui seguenti punti:

1) Quando Marrazzo si autocandidò nessuno ha invocato le primarie. Perché ?
2) L'articolo 20 dello Statuto prevede che se il Pd è in coalizione (e in Puglia lo è), si fanno le primarie di coalizione ed elettori e simpatizzanti scelgono il candidato. Siamo in coalizione nel Lazio ?
3) Qual è il progetto, proposta politica, programma culturale del PD per il Lazio ?
4) Il PD è nato poggiandosi su bipolarismo e sistema maggioritario. Che cosa ne abbiamo fatto di quell'idea ?
5) I dirigenti non sono stati in grado di chiudere un'alleanza con l'UDC. Gli altri partiti non esistono ?
6) La Bonino ha forzato la sua candidatura stanca di aspettare (come molti di noi), abbiamo qualcuno da proporre all'alba di metà gennaio ? Quali sarebbero gli altri candidati di coalizione ? Nieri, Pedica ... ?
7) I dati dell'Ipsos mostrano un numero alto di incerti (oltre un terzo del campione) che dovrebbe essere considerata un'opportunità politica. Meno di un terzo dei cattolici praticanti vota per il centrosinistra, mentre fra Pdl e Lega, fra i praticanti assidui o saltuari, le preferenze superano abbondantemente il 50 per cento. Non varrebbe la pena, visto il poco tempo a disposizione, concentrarsi sull'elettorato della piazza 'viola' ad esempio o nell'elettorato anti-berlusconiano ?
8) Posto che i dirigenti hanno gestito tutto in modo penoso; visto che però sono stati legittimamente eletti, possiamo fargli assumere le responsabilità delle scelte disastrose e POI prenderli a calci nel deretano ?

Ringrazio anticipatamente chiunque mi vorrà rispondere.

martedì 5 gennaio 2010

Mala informazione sull'Idroscalo di Ostia

Secondo il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani e gli Assessori Olive e Innocenzi, nonché il poco informato consigliere del PDL Rasi, il problema del litorale nel quadrante di Ostia Ponente (compreso l'Idroscalo), ha tre cause: mancato ripascimento, mancato imbrigliamento del Tevere, abusivismo edilizio alla foce del fiume. Siamo decisamente in campagna elettorale per le regionali. E’ iniziata infatti la propaganda. La realtà però è un'altra cosa. Ostia Ponente è soggetta a venti prevalenti che soffiano dal quadrante W, ad eccezione che nei mesi di Dicembre e Gennaio dove soffiano da quello di NE, tanto che a Fiumicino la pista dedicata ai decolli (la 07/25) è in direzione ovest, così come la foce del fiume Tevere. Dunque, in condizioni particolari di vento forte (e quindi mareggiate) l'uscita a mare viene ostacolata dal moto ondoso, che è lo stesso che provoca i danni alle scogliere. In particolare, sono le forti mareggiate con venti provenienti da sud/sud-ovest, aggravate talvolta da un elevato regime di piena del fiume Tevere, le vere cause degli allagamenti dell'Idroscalo e non l'esondazione del fiume. In questi giorni assistiamo a dichiarazioni grottesche come quella dei 'bacini di contenimento' (forse servirebbe il 'contenimento' di tali sciocchezze). L’evento si manifesta ciclicamente due o tre volte l’anno e gli interventi che vengono attuati sono sempre gli stessi: dietro segnalazione dei cittadini residenti, viene mandata una squadra operativa per effettuare un sopralluogo, congiuntamente a squadre di volontari. Valutata la situazione, si procede agli sgomberi e alla relativa sistemazione degli sfollati presso strutture alberghiere o camping della zona. Ma così il problema rimane senza soluzione.
La Regione Lazio ha provveduto quest'anno a stanziare gli importi per le seguenti opere (DG 361, del 15 Maggio 2009):

- Ostia, lavori di rafforzamento e potenziamento della scogliera posta a difesa dell’Idroscalo: € 300mila (2009), € 600mila (2010) e € 600mila (2011).
- Ostia, lavori di difesa e ricostruzione del litorale di Ostia: € 1 milione e 300mila (2009), € 2 milioni 50mila (2010) e € 2. milioni 150mila (2011).

Quale sarebbe dunque il mancato intervento della Regione di cui parla il XIII Municipio ? A che pro i giornali locali pubblicano lo “sciocchezzario” di improvvisati esperti ambientalisti ? Nessuno però che parli della vera speculazione edilizia sul lungomare di Ostia prevista nei piani di Alemanno, né tantomeno si oppone o pone il dubbio sulle devastanti conseguenze ambientali dell'ampliamento del porto turistico, della nascita di quello all'Isola Sacra, del progetto della Città della Nautica lungo le sponde del Tevere, dalla foce fino al Ponte della Scafa, che provocheranno danni ben più gravi delle mareggiate essendo in area di esondazione. Al contrario il Presidente del XIII Municipio s'improvvisa esperto storico sostenendo un improbabile sbarco di Enea alla foce del Tevere ed esperto anche in urbanistica dando ascolto ad uno sconosciuto Ferro Trabalzi, docente del dipartimento di architettura e pianificazione dell’Iowa State University, che lo scorso Giugno ha presentato (dopo soli quattro mesi di sopralluoghi nell’area dell’Idroscalo) un elaborato per la (presunta) riqualificazione dello stesso Idroscalo. Per quanto riguarda poi il disinformato Rasi, ricordiamo che nel 2001, con il contributo della Regione Lazio a guida Storace, sono state riposizionate le scogliere a difesa delle spiagge tra Piazza Gasparri e Via delle Ancore. Questo tipo di intervento di ricostruzione della spiaggia, mediante ripascimento protetto da barriere soffolte e pennelli, ha sollevato molte critiche sulla sua efficacia, generando anche enormi situazioni di pericolo per i bagnanti. Qualche volta dunque sarebbe meglio informarsi prima di parlare, soprattutto perché in passato sono state reimpiegate per il ripascimento sabbie inquinate che erano state dragate dal Canale dei Pescatori e trasportate dagli scavi del Porto di Ostia.
I problemi dell'Idroscalo e di Ostia Ponente non hanno bisogno di improvvisati esperti o di ‘americanate’, ma di seri interventi di politica sociale verso chi ha diritto ad avere una casa. Le bieche manovre sulle ex-palazzine Armellini di Via Fasan gridano ancora vendetta e anche una risposta. Non vorremo assistere allo stesso spettacolo per l'Idroscalo.

Revisionismo che fa rima con craxismo

Oggi il Giornale di Ostia ha pubblicato la lunga lettera del segretario circolo socialista "Andrea Costa", nonché ex Presidente del Municipio XIII, Gioacchino Assogna. Alcuni brevissimi passaggi (presi fuori dal contesto dell'intera lettera) forse sono anche condivisibili, ma affermare che Craxi e il craxismo abbiano lasciato il segno di una sinistra moderna ed innovativa è davvero di quanto più lontano dalla verità. Tra l'altro Assogna dimentica che quasi tutti i transfughi del PSI entrarono in FI. Accostare poi Nenni a Craxi è come accostare la cioccolata con gli escrementi solo perché hanno lo stesso colore.
Non me ne voglia Gioacchino, ma forse quando c'era Craxi lui stava nel piccolo e ridente borgo di Ostia Antica e non, come me e molti altri, a Milano, che quel periodo se lo ricordano benissimo, soprattutto ricordano perfettamente cosa accadeva nel suo ufficio o a casa sua in Via Solari.
In tempi di revisionismo immemore, un po’ di storia e le affinità elettive col premier attuale che Assogna nega esistano.

paula de jesus - un'ex elettrice del PSI

Craxi: i conti che non tornano
Craxi? Non solo corruzione: né riformatore, né statista
Gianfranco Pasquino - http://domani.arcoiris.tv/, 3 gennaio 2010

domenica 3 gennaio 2010

Alemanno allunga le mani fino alla foce del Tevere.

Pioggia e mareggiate, ma i soli a ricevere rimborsi sono i balneari. Per i cittadini dell'Idroscalo, nulla.
In questi giorni che hanno visto l’inondazione in Toscana causata dalla cementificazione e dalla pianificazione mancata, il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, dichiara di essere preoccupato per i 'danni' agli stabilimenti, ma sdrammatizza gli allagamenti delle case all'Idroscalo, chiamandole 'pozzanghere'.
Il problema idrogeologico alla foce del Tevere è drammatico. Le sponde del fiume sono indebolite dalle opere spesso abusive realizzate dai cantieri nautici e 50.000 cittadini sono a rischio esondazione per la mancata realizzazione di un secondo argine che, ironia della sorte, doveva erigersi proprio dove adesso è sorto il porto turistico e dove si configurano nuove costruzioni.
Ad Ostia, il 24 Novembre, Alemanno ha presentato i nuovi progetti per quel quadrante che prevedono la sdemanializzazione di molte aree. Denominato Polo della Nautica, includerà le rive del Tevere dalla foce fino all'attuale Ponte della Scafa. Il progetto del centro nautico già è in stato avanzato e i costi delle sole opere pubbliche sono stimati intorno ai 34 milioni di euro. Nel frattempo sono già partite le iniziative private, come l'ampliamento del Porto Turistico di Ostia (600 nuovi posti barca, attracco per i traghetti per la Sardegna e le navi da crociera), stima dei costi 80 milioni di euro a carico della società Ati, di cui fanno parte e finanziano diversi balneari di Ostia. La sdemanializzazione dell'Idroscalo e l'ampliamento del porto turistico prevedono lo sgombero e l'abbattimento delle palazzine ex-Armellini in zona Nuova Ostia. Il Piano Casa , recentemente approvato dal Comune di Roma, permetterà forti premi di cubatura per l'abbattimento di edifici sul litorale se vincolati alla realizzazione di nuove strutture alberghiere. Va ricordato però che il Programma di Riqualificazione Urbana (P.R.U.) di Ostia Ponente, approvato con l'Accordo di Programma del 28 dicembre 1998 ed esecutivo dall'agosto 1999, prevedeva un nuovo argine, mai realizzato (da via C. Avegno all'arginatura principale del Tevere, all'altezza dell'impianto di sollevamento del Consorzio di Bonifica), necessario per la messa in salvaguardia idraulica di Ostia, dichiarata ad alto rischio dal Piano Straordinario di Bacino.
Le amministrazioni non possono dunque ignorare questa situazione o peggio ancora sdrammatizzarla quando invece il problema è serio. Mentre l’attuale Giunta ha posto il problema della stabilità delle palazzine ex-Armellini a Nuova Ostia (tanto da effettuare uno 'sgombero forzoso' a Ferragosto a cui però, stranamente, non sono seguite le necessarie opere di consolidamento), minimizza di contro il problema idrogeologico alla Foce del Tevere.

Deve essere fermato questo processo di sdemanializzazione che non solo è propedeutico a selvagge speculazioni edilizie, ma che nello stesso tempo crea gravi problemi di sicurezza per la città tutta e ripercussioni sul piano sociale. Mentre si spendono milioni di euro per progetti faraonici, non se ne spendono per mettere in sicurezza gli abitanti. Non dovrebbe un primo cittadino preoccuparsi della loro sicurezza sopra ogni cosa ? Si aspetta forse il disastro per lasciare alla natura l'onere di liberare aree demaniali appetibili per bieche speculazioni ?
Il ruolo della politica non è quello di occuparsi degli appetiti privati, bensì del bene comune. E’ necessario dunque che venga dato un taglio netto a scelte compromissorie, agli abusi, agli imbrogli e alle imperizie perché a pagare sono sempre e solo i cittadini.