domenica 23 dicembre 2012

Cultura nel XIII Municipio: Spazi all'Arte e l'ordinaria spazzatura municipale

Questa è la mia lettera di risposta al comunicato stampa di "Spazi all'Arte" che troverete in calce, insieme alla cronistoria, i video e i commenti che si sono susseguiti. E' la "Qultura" bellezza, una vera monnezza!


Carissimo Giorgio Jorio,
senza franzoli, arrivo subito al punto:

1) Te/ve la siete presa con Roberto Fraschetti che non sapeva nulla di quello che avrebbe fatto la Comunità Foce del Tevere , come si evince chiaramente dal filmato a cui fate riferimento. Franca Vannini, la portavoce, si scusa proprio con Roberto per l'incursione.
2) La signora, con la "s" minuscola, che si firma in qualità di Presidente dell'Associazione "Spazi all'Arte", era presente, ci ha aperto i cancelli, ci ha fatto entrare, ha ascoltato l'intervento della Comunità Foce del Tevere, non ha eccepito nulla, dopo di che ha fatto il suo logorroico, quanto non professionale, intervento sulla 'Qultura' stile Casalinga di Voghera, ed è rimasta per tutto il tempo della presentazione di Roberto Fraschetti, ha brindato con noi, ha scambiato anche gli auguri di Natale ed è rimasta a parlare con tutti (facendo il solito pianto sulla difficoltà di fare 'Qultura' nel nostro territorio) fino alle ore 20, cioè 2 ore!
Nessuno di noi ha insistito per entrare. La signora non è stata costretta con la forza, né con le minacce o con gli spilli nel deretano, non l'abbiamo torturata, né tanto meno seviziata. La signora, nel pieno (desumiamo) delle sue facoltà mentali, ha aperto il cancello con le chiavi di sua spontanea volontà (a meno che non fosse sotto l'influsso ormonale del buono, bravo, quanto bello Fraschetti) quindi ha aperto la porta e aiutato ad accendere le candele, sottoponendo anche la soluzione idiota "bicchierino più grande che contiene più cera"
3) Il guasto tecnico è avvenuto la mattina, secondo quanto ha riportato la "signora", presidentessa dell'associazione, colta forse da un raptus di demenza senile, per essere gentile, perché sarebbe più opportuno chiamarlo delirio tremens da "ti tolgo la sala se non fai subito un comunicato stampa in cui prendi le distanze". Peccato che il povero e ignaro Roberto Fraschetti sia stato avvisato 2 ore prima dell'evento. Ora, siccome io ancora non vedo i buchi nel mio naso, a parte quelli che mi servono per respirare, in cui infilarci un anello, desumo una semplice e banalissima cosa: che la storia del black-out elettrico fosse una BUFALA. E tralascio di spiegare il perché si fosse montata una simile panna di latte di bufala (anche per me è Natale e anche io sono più buona).
4) Tu, in particolare, sei stato un gran maleducato: spettava a te essere presente ad accogliere e scusarti non solo con Roberto, ma anche con tutto il pubblico che non hai potuto raggiungere con il tuo 'messagino' su FB. Anche perché le persone hanno altro da fare, soprattutto il 23 dicembre alle 16 di pomeriggio, che stare davanti al PC a commentare le foto sadomaso di 'lolite stagionate'. Ma naturalmente hai risposto a Fraschetti al telefono alle 18 (orario dell'evento) che avevi altro da fare.
5) Non ho mai visto fare proteste o blitz (come lo avete chiamato voi stessi, perché altrimenti non sarebbe un blitz) inviando comunicazione anticipata via fax ... e sono certa che nemmeno tu, in tutta la tua lunga storia politica.
6) Non c'era alcuna frase ostile nel Comunicato letto dalla Comunità Foce del Tevere. C'era semplicemente la verità, che è visionabile sempre su youtube, basta digitare "Affari d'acqua". Il signor (anche questo minuscolo) Alessandro Polinori definì L'Idroscalo di Ostia un cancro. Non mi pare di aver letto tuoi comunicati di presa di distanza tua o degli associati di Spazi all'Arte su questa nefandezza. Anzi, vedo che mentre prendi le distanze da Fraschetti, che poverino non c'entrava proprio nulla, non le hai mai prese da Polinori e nemmeno ti sei indignato. Ovvio, mentre Fraschetti non può offrirti una sede, con libera offerta, Polinori sì, e allora "Parigi val bene una messa", anche se ci si professa anticlericali.
7) Fraschetti non ha prodotto alcun video. Il video l'ho prodotto io e dispongo di tutta la sequenza che è chiarissima. Disponibile per chiunque la voglia visionare, comprensiva del logorroico intervento della signora presidentessa da delirio tremens. Inizia così: Fraschetti parla, Vannini interrompe, la signora presidentessa con il delirio tremens sproloquia sulla 'Qultura', Fraschetti finalmente fa la sua presentazione del suo libro "Tabacco"
8) Visto che vi date così tante arie pompose nello statuto scrivendo "la nostra associazione che ha per finalità la diffusione della cultura e per statuto si dichiara ed è metapolitica", che la prima diffusione dovrebbe essere quella della Cultura della Verità. Ecco, iniziasse la signora presidentessa da delirio tremens a dirla, la verità, che non è quella che ha scritto nel comunicato stampa. Senza parlare del tuo vergognoso commento sulla bacheca di Fb dell'associazione di cui fai parte. Per altro siete in malafede e affermate un falso. Nel video su youtube della Comunità non viene nemmeno nominata la vostra associazione. C'è scritto chiaramente TITOLO: "La Comunità Foce del Tevere alla presentazione di "Tabacco". DESCRIZIONE: Per ricordare le parole indegne del co-responsabile del CHM LIPU di Ostia

"Ci scusiamo per questa incursione, ma siamo entrati in questo luogo solo perché presenta il suo libro un amico, ma non abbiamo dimenticato le parole che ci ha rivolto il responsabile di questo spazio pubblico, gestito come se fosse privato, e che ha potuto realizzarsi a spese degli abitanti dell'Idroscalo di Ostia. Da tre anni stiamo combattendo la nostra rivoluzione, forse piccola rispetto a quella Cubana, ma non meno importante per noi. E ci auguriamo che il vento della rivoluzione spazzi via la mala politica, la speculazione becera e le parole indegne, come quelle che ci sono state rivolte. Grazie Roberto e "hasta la victoria siempre!".

Nel video di Roberto Fraschetti TITOLO: Spazi all'Arte ospita "Tabacco" di Roberto Fraschetti. DESCRIZIONE: Presentazione del libro "Tabacco" di Roberto Fraschetti presso CHM Lipu di Ostia.
Tutte info che corrispondono alla verità, anche perché l'ho caricato io ed io ero testimone oculare di quanto è successo, insieme ad una decina di persone.

Di cosa dunque andate parlando??? Se c'era qualcuno che poteva eccepire qualcosa era Fraschetti, visto che il suo romanzo è collegato al "blitz" della Comunità Foce del Tevere (che secondo l'associazione fondata sulla metapolitica avrebbe dovuto essere comunicato all'associazione medesima magari con una bella raccomandata A/R con su scritto "Scusate, vorremmo fare un blitz, perché si parla di rivoluzione in un luogo che ci ha definito un cancro. Possiamo aprire uno striscione e dire due parole? Grazie e scusateci ancora se abbiamo disturbato il manovratore").
9) Da cosa dunque prendete le distanze come direttivo? Dalla verità??? Di cosa vi scusate con la LIPU? La prima cosa che ha detto Franca Vannini è stata proprio quella che era dispiaciuta che non ci fosse il signor, sempre minuscolo, Polinori, perché l'Idroscalo ama dire le cose in faccia (come me, per questo sono miei amici), tant'è che non le manda a dire (come me), ma filma e mette in rete le sue parole perché non ha nulla da nascondere. Voi invece sì, evidentemente. Solo che filmato canta e il resto vola.
10) Roberto Fraschetti non si è reso responsabile di un bel niente. Cosa avrebbe dovuto fare? Zittire la Comunità Foce del Tevere? Picchiare la Vannini facendo cadere tutte le candele così avrebbe preso fuoco la LIPU? E per quale ragione? E con quale diritto? La LIPU è uno spazio pubblico, pagato con soldi pubblici. Non è uno spazio privato! Non è della LIPU. E' gestito dalla LIPU, che prende danaro fumante pubblico.
11) Di quale slealtà parlate? La parola lealtà evidentemente non sapete cosa voglia dire. La lealtà imponeva che tu, Jorio, alzassi le tue chiappe e venissi al CHM LIPU di Ostia. Di quale contesto inappropriato parlate? Cosa scrivete?! Usare la cultura per altri fini? Ma Jorio, ma non sei tu ad aver partecipato all'occupazione del Teatro del Lido, fondato il centro di Affabulazione? Parlato di spazi pubblici? Fatto battaglie civili? E cosa scrivi ora? Parli di strumentalizzazione della cultura? Vuoi forse dirmi che in questi due luoghi si parla solo di pittura e di teatro? O forse si parla di Cultura con la C maiuscola?

Di quale umiliazione della cultura parli? Quella che avrebbe perpetrato un comitato di cittadini che deve battersi ogni giorno contro la sottocultura di cui fai parte?
Non parlare per la Comunità Foce del Tevere, lo sanno fare benissimo da soli, non dare giudizi sul valore politico della loro azioni. Tu non li hai mai appoggiati.

Ti dai un sacco di arie da intellettuale. Forse per la disperazione ti sei omologato, sei diventato esattamente come tutti gli altri contro cui hai gridato allo scandalo per anni, quelli che "per un pugno di dollari" si vendono anche la propria dignità storica e politica. Ora, siccome tu non sei amico dell'Idroscalo, siccome tu hai bannato Fraschetti che non c'entrava proprio nulla, da questo momento in poi non sei nemmeno più amico mio. Anche perché, se stai cercando un nuovo nemico, hai sbagliato indirizzo.
(Quanno ce vo' ce vo', come dici tu)

paula

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Pubblicati su Fb i due video, Jorio commenterà sulla bacheca dell'Associazione Spazi all'Arte:  "E' proprio vero che gli artisti e Spazi all'Arte non si fermano davanti a nulla. Peccato che quando sono stato avvertito che l'iniziativa (rimandata in un primo momento) si sarebbe svolta lo stesso. Ma io ero già ad Ostia Antica per un impegno "alternativo" che avevo preso una volta comunicato l'annullamento e a tornare indietro con i mezzi ci avrei messo troppo tempo. Un vero peccato!"

Dopo due ore esce il seguente comuniciato stampa dell'Associazione Spazi all'Arte:

Il consiglio direttivo di “Spazi all’Arte” in merito ai fatti avvenuti al Centro Habitat Mediterraneo di ieri pomeriggio 23 dicembre dichiara quanto segue:
• Era prevista per “I cammei” la presentazione dell’opera di Roberto Fraschetti “Tabacco” come da proposta del nostro associato Giorgio Jorio;
• L’iniziativa era stata annullata per un guasto tecnico, ma su insistenza dell’autore Roberto Fraschetti che aveva invitato un gruppo di amici, in mancanza degli associati che dovevano essere presenti per quell’eventi, la stessa Presidente si era offerta ad accoglierli per un saluto, aprendo la sede del Centro Habitat mediterraneo;
• Il gruppo degli invitati dallo scrittore, senza che l’Associazione Spazi all’Arte ne fosse stata avvertita ha aperto uno striscione del Comitato dell’Idroscalo e una sua rappresentante ha letto un comunicato sulla situazione degli sfollati contenente frasi ostili contro la Lipu e i responsabili del Centro Habitat Mediterraneo che hanno gratuitamente ospitato la nostra mostra collettiva
• Di questo vero e proprio blitz si è provveduto da parte dello stesso Fraschetti e del Comitato dell’Idroscalo a produrre un video che gira in rete coinvolgendo la nostra associazione che ha per finalità la diffusione della cultura e per statuto si dichiara ed è metapolitica.
Per quanto accaduto il Consiglio Direttivo di Spazi all’Arte mentre si scusa con i responsabili della LIPU per l’accaduto da cui prende con fermezza le distanze, richiama il nostro associato Giorgio Jorio a selezionare con maggior attenzione gli artisti che chiama a partecipare alle nostre iniziative e manifesta la più ferma disapprovazione per il comportamento di uno scrittore, Roberto Fraschetti, che si è reso responsabile di una intrusione sleale in un contesto inappropriato usando la cultura per altri fini e violando il rispetto per l’ospitalità della LIPU rendendoci corresponsabili della violazione.

La Presidente
Paola Guia Muccioli
La Segretaria
Daniela Taliana

Dopo pochi minuti Jorio, folgorato sulla via di Damasco, commenterà con queste parole il Comunicato dell'Associazione: 
 "Chiedo scusa a tutti gli associati di Spazi all'Arte. Si tratta di un'azione, quella di ieri pomeriggio, che strumentalizza e quindi umilia la cultura e anche l'agire politico di un Comitato che io personalmente ho sempre appoggiato."

giovedì 20 dicembre 2012

Comune di Roma: denuncia per i funzionari del Dipartimento di Urbanistica


“In piena campagna elettorale e, come sempre, sotto le festività, in Campidoglio si approvano delibere urbanistiche tenute nel cassetto per concludere gli ultimi affari di fine mandato, come ad esempio le densificazioni delle 167 (Piani di Zona) B36 Acilia-Saline e C10 Malafede (XIII Municipio), e C22 Casale Nei (in IV Municipio) o come lo scandalo della Piccola Palocco. Il pacco dono di Natale di Alemanno ai cittadini è servito” – dichiara Riccardo Corbucci (PD), vice Presidente del IV Municipio – “E’ ora di dire basta. Partiranno denunce nei confronti di tutti quei funzionari del Dipartimento di Urbanistica del Comune di Roma che hanno firmato, approvandoli, processi partecipativi farsa”.

“Ormai è diventato un vizio di questa amministrazione capitolina. I processi partecipativi, obbligatori per legge, vengono gestiti da dirigenti prostrati ad un sistema affaristico romano ormai marcio. In aula Giulio Cesare arrivano delibere con documenti che i cittadini non hanno mai visto. Siamo di fronte ad un vero e proprio abuso in atti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio da parte di volenterosi carnefici dell’urbanistica romana” – tuona Paula de Jesus, urbanista di LabUr, Laboratorio di Urbanistica.

“La moneta urbanistica, l’assecondare i voleri dei palazzinari, il seguire le decisioni della mala politica romana di questa pessima amministrazione di centro destra, non può essere pagata solo dai cittadini, ma avrà un prezzo anche per tutti quei dirigenti che le assecondano e le avvallano” – prosegue Corbucci.

“Il primo ad essere denunciato sarà il responsabile del procedimento per il raddoppio del Porto di Roma in località Ostia” – dichiara Andrea Schiavone Presidente di LabUr – “Per ben due volte (il 7 e il 19 dicembre 2012) il Segretariato Generale ha richiesto al responsabile l’elenco completo degli atti necessari per la pubblicazione presso l’Albo Pretorio, senza ricevere, ad oggi, alcuna risposta. Vedremo cosa faranno anche con Piccola Palocco”.




giovedì 13 dicembre 2012

Roma, XIII MUNICIPIO: UDC - Urbanisti Di Caltagirone


Il XIII Municipio, da sempre oggetto di speculazione edilizia, è spesso finito sulle pagine di cronaca giudiziaria. Un municipio dove i partiti sono in difficoltà ad eccezione dell’UDC che ‘assume’ i transfughi sotto lo slogan “costruiamo una nuova alternativa politica, per cambiare davvero”. In realtà a costruire nel XIII Municipio sono soprattutto i “palazzinari” di nuova e vecchia generazione, quelli nati per finanziare prima DC, PCI, PSI e PSDI e che ora si sono convertiti verso le nuove sigle, accompagnati da imprenditori edili piuttosto discutibili. Cosa lega l’UDC a questo scenario? Tre temi, molto in voga nel XIII Municipio. Il waterfront di Ostia, il raddoppio del Porto di Ostia, l’edilizia selvaggia e becera dell’entroterra ostiense, cioè i quartieri pseudo-residenziali, fatti di villette o palazzoni tutti uguali e privi di servizi. Insomma, dei dormitori. Senza dimenticare la nascita di nuove chiese (come San Corbiniano all’Infernetto, legata a Benedetto XVI) a botte di 5 milioni di euro, ricavati dall’8 per mille degli Italiani.  Anche questa è edilizia.
Manca tutto nell’entroterra, ma le Chiese no. Deo volente, chissà che non arrivino anche i servizi entro il giorno dell’Apocalisse.

L’Urbanistica e l’Ambiente sono di competenza della Regione Lazio, struttura da sempre romanocentrica, dove oggi siedono nella sala dei bottoni due uomini UDC. Il primo è Roberto Carlino fondatore dell’Immobildream S.p.A (quella che “non vende sogni ma solide realtà” di mattoni e cemento armato) e Presidente della Commissione Ambiente. Il secondo è Luciano Ciocchetti, Assessore all’Urbanistica dopo analoga esperienza nel 2000, mancato Sindaco di Roma nel 2008 e artefice del famigerato Piano Casa, vera e propria deregulation in ambito urbanistico, soprattutto sul litorale romano cui ha regalato premi di cubatura fino al 100%. Tra gli altri nomi della squadra regionale, il neo-profugo Mario Mei, ex-Pd, ex-API, passato alla cronaca nel 2010 per aver dichiarato spese elettorali per 216.346 euro con un reddito di soli 46.069 euro mentre era consigliere comunale del PD a Roma. (fonte Corriere della Sera).
Insomma, è proprio la Regione Lazio, con il triplice potere di Urbanistica, Demanio Marittimo e Piano Casa (UDP, quasi un UDC) a controllare le sorti del finto progetto del waterfront di Alemanno, di cui fa parte il raddoppio del Porto di Ostia: 88 milioni di euro e un complesso turistico (albergo più residence, chiamato “Porto di Roma”). Il direttore dei lavori è Paolo Solvi, ex PD e ex Assessore ai LL.PP del XIII Municipio, ora coordinatore UDC XIII Municipio. Il caso vuole però che l’unico albergo che esiste in zona portuale è l’ARAN Blu, dove ARAN sta per Armellini Angela, moglie di Bruno Tabacci (UDC fino al 2008) e figlia del famoso costruttore che realizzò quello scempio che si chiama Ostia Ponente (44 palazzine fatte con sabbia di mare nel cemento che tutti i partiti vorrebbero ‘abbattere per riqualificare l’area’ usando i premi di cubatura del Piano Casa di Ciocchetti). Come se non bastasse, aggiungiamo il recente schieramento UDC in Campidoglio a favore del raddoppio del Porto di Ostia pur sedendo nei banchi dell’opposizione.
Passando nell’entroterra di Ostia, le cose non cambiano. ‘Giardini di Roma’, nome che evoca quelli di Babilonia. In realtà si tratta di un quartiere di palazzoni uguali ad altri sparsi nella periferia romana (stesso identico stampo, basta andare ad esempio a Ponte di Nona), tant’è che è noto più propriamente con il nome di Quartiere Caltagirone, in zona Malafede, una Babele urbanistica. Gli unici spazi verdi sono quelli lasciati a vegetazione spontanea. Le vendite dei palazzoni furono affidate proprio all’Immobildream di Roberto Carlino. Coincidenze, caso.
Che Caltagirone sia legato all’UDC non lo si può negare: “l’UDC ha incassato nel periodo 2008-2011, circa 66,3 milioni di euro, a fronte di circa 35 milioni di spese elettorali e nell’anno delle elezioni politiche, il gruppo Caltagirone, su ben 4,4 milioni di euro di contributi, ne ha elargiti 2,15 milioni” (fonte: Dagospia). Dunque, il 50% delle azioni dell’ “UDC S.p.A.” è di Caltagirone. A seguito dell’entrata nelle fila dell’UDC nel XIII Municipio del transfugo Salvatore Colloca, ex capogruppo PDL, il capogruppo UDC alla Regione Lazio, Francesco Carducci, ha dichiarato “Quella di Ostia è una realtà complessa e molto importante nell’ambito dell’economia dell’intera regione. Il rafforzamento della nostra presenza nel XIII Municipio ci consentirà di essere ancora più incisivi nell’azione di sostegno e sviluppo dell’attività produttiva litoranea”. Forse si riferiva alla fauna, alla flora, alle dune, alle pinete del XIII Municipio? Dubitiamo. I terreni del XIII Municipio rimasti ancora edificabili sono molti. Di scempi edilizi se ne sono visti tanti in questo Municipio: dalle famigerate ‘Terrazze del Presidente’, senza concessione edilizia ma sanate da una discutibile sentenza, alla zona Stagni di Ostia, zona sotto il livello del mare (come ricorda il nome) dove però arriverà presto molto cemento anche grazie al progetto waterfront, nonostante si trovi a 5 km dal mare. E poi c’è l’ennesima nuova mega chiesa di Sant’Agostino, patrono di Ostia, dopo quella appena realizzata, non a caso, proprio nel quartiere Caltagirone, dedicata, su espresso volere di Papa Ratzinger, al Beato Padre Pio da Pietralcina. Insomma, nomi altisonanti che aumentano il consenso popolare, nel classico stile dei palazzinari amici del clero.
L’UDC fa miracoli urbi et orbi: ha promesso lo sblocco in Regione Lazio del risanamento delle periferie abusive, chiamate tecnicamente toponimi. Un affare enorme che il buon Ciocchetti sta conducendo in prima persona, compreso il piano particolareggiato dell’Infernetto, dimenticando completamente il rischio idrogeologico di queste aree.
Se questa è urbanistica, se questi sono gli urbanisti, se questi sono gli Urbanisti Di Caltagirone (UDC), siamo messi male, anzi malissimo.

martedì 11 dicembre 2012

XIII Municipio, "Le Terrazze del Presidente": L'UDC si improvvisa urbanista


Leggiamo con molto stupore la presa di posizione da parte dell’UDC del XIII Municipio a favore dell’urbanizzazione del complesso de ‘Le Terrazze del Presidente’ lungo la via di Acilia. Facciamo notare che i 4.000 ed oltre appartamenti costruiti senza concessione edilizia avrebbero dovuto avere tutto quanto necessario se a Roma, negli ultimi 20 anni, ci fosse stata una sana politica urbanistica e non una costante speculazione edilizia. Non spacciamo per ‘quartiere’ quello che invece è solo un agglomerato di cemento armato (venduto a 5.000 euro/mq) che ha portato solamente problemi ai ‘veri’ quartieri limitrofi. E’ ora di dire basta agli ulteriori costi che ricadono sulla collettività per colpa di scelte scellerate perpetrate da amministrazioni incapaci e colluse, lasciando che i privati possano speculare senza ritegno. L’UDC si rivolgesse dunque ai costruttori, non al Comune di Roma, per ottenere quanto richiedono i cittadini: una volta tanto darebbe di sé un’immagine diversa di quella a favore della cementificazione del territorio.

(maggiori informazioni sulla vicenda delle Terrazze del Presidente a questo LINK)

paula de jesus per LabUr