domenica 22 giugno 2014

Una breccia nel Lungomuro di Ostia - Affare Erosione


Sabato, 21 Giugno, si è tenuto presso il Circolo "la Pinetina" ad Ostia, un convegno organizzato dai Radicali Roma dal titolo "Una braccia nel Lungomuro di Ostia". Era previsto l'intervento del Dott. Ing. Andrea Schiavone di LabUr, Laboratorio di Urbanistica, sul tema "Cause e possibili rimedi all’erosione" che per motivi di salute non ha potuto partecipare ed è stato sostituito da me.

Qui di seguito l'intervento scritto di LabUr e a seguire il link al convegno registrato da Radio Radicale.



INTERVENTO DI LABUR AL CONVEGNO “UNA BRECCIA NEL LUNGOMURO DI OSTIA”
E’ necessario prima di parlare del problema dell’ “erosione” del Litorale di Roma Capitale definire alcune parole, a partire da quella di ‘spiaggia’, di mareggiata ed erosione.

La spiaggia è un sistema sedimentario sabbioso e/o ghiaioso, in parte emerso in parte sommerso dominato dal moto ondoso, in cui la dinamica sedimentaria è gestita dalle correnti lungo riva.
Il limite interno è dato dalla duna. Il limite esterno si estende in pratica fin sotto l'acqua, fino a dove il fondale non viene alterato dal moto ondoso.
Si definisce alta spiaggia quella compresa tra l'area raggiunta dalle alte maree e la fascia delle dune.
Dunque, non esiste solo la ‘spiaggia’ degli ombrelloni, ma anche quella prima di essa (fino alle dune, oggi in gran parte scomparse) e quella dopo di essa (sotto l’acqua).
I tre fattori fondamentali che guidano l’evoluzione di una spiaggia sono:
1.       rifornimento sedimentario
2.       azione dell’uomo
3.       variazioni del livello marino

Rifornimento sedimentario
La spiaggia non ha un equilibrio statico ma dinamico. Questo vuol dire che in un determinato intervallo di tempo si mantiene di ampiezza costante SE E SOLO SE la quantità di sabbia che viene asportata durante le mareggiate è circa uguale a quella che le arriva nei momenti più tranquilli, smistata dalle correnti generate dal moto ondoso. Tre punti chiave per valutare se il rifornimento sedimentario è in equilibrio:
-          una spiaggia si modifica molto durante le diverse stagioni.
-          la tendenza evolutiva di una spiaggia va osservata in periodi superiori ad un anno.
-          la spiaggia emersa, quella degli ombrelloni, subisce sostanziali variazioni (si riduce) in inverno quando le mareggiate sono più frequenti ma questo non vuol dire che si possa parlare di mancato rifornimento sedimentario.

Azione dell’uomo
Una spiaggia naturale ha le dune, un profilo irregolare ed è “sporca”. Purtroppo quando si intende utilizzare a fini turistici una spiaggia (oggi gli stabilimenti balneari sono ‘imprese turistiche’) la prima operazione è la pulitura della spiaggia. Tale operazione, per lo più meccanica, modifica il naturale profilo rendendo la spiaggia più vulnerabile alle mareggiate. Ben più grave è lo spianamento delle dune e la sostituzione della sabbia con strade e/o fabbricati, anche quando si impiantano manti erbosi, come ora è di moda.
Le dune rappresentano in parte una riserva di sedimento che rientra in gioco nei momenti di sofferenza della spiaggia. In loro assenza la fase erosiva diventa più rapida e intensa. Anche l’azione eolica nel modellare la spiaggia viene ‘disturbata’ dall’azione dell’uomo.

Variazione del livello marino
Un ultimo fattore di rischio è la variazione del livello del mare legato alle variazioni climatiche globali. Durante le fasi fredde il livello si abbassa, durante le fasi calde il livello sale. Per fortuna il Mediterraneo, essendo un mare chiuso dove è forte l’evaporazione, non presenta incrementi sostanziali.
Tuttavia con il minimo sollevamento previsto si stima p.es. che a Ostia si avrebbe una tendenza all’arretramento della linea di riva che alla fine di questo secolo potrebbe ridurre le spiagge mediamente di circa 20 metri.

EROSIONE: DI COSA STIAMO PARLANDO?
L’erosione è l’insieme delle azioni naturali (NON antropiche) che portano alla disgregazione e alla demolizione della superficie terrestre. L’erosione marina, nota anche come abrasione, è definita come l'asportazione superficiale di materiale ottenuta con azione di attrito da parte del mare.  
La spiaggia è un sistema ambientale dotato di un equilibrio dinamico molto precario. Il processo per mantenere in equilibrio la linea di spiaggia dipende da due fasi: l’erosione e il deposito.
Quando questo equilibrio si rompe può succedere che:
-        il mare deposita maggiore quantità di materiale, e la spiaggia avanza;
-        il mare asporta minore quantità di materiale e allora si verifica l'erosione della costa.
Le cause dell’erosione
1.       la subsidenza (raro; lento e progressivo abbassamento verticale del fondo di un bacino marino )
2.       la diminuzione del trasporto da parte dei fiumi
3.       le opere costruite a mare
4.       l'urbanizzazione della costa

Trasporto dei fiumi
Le bonifiche, l'imbrigliamento dei corsi d'acqua e, dal dopoguerra, l'asporto di sabbia e ghiaia dagli alvei, hanno  provocano la drastica riduzione degli apporti al mare. In particolare, la quantità di sabbia portata a mare dai fiumi è notevolmente diminuita negli ultimi anni per le indiscriminate escavazioni degli alvei e la costruzione di opere di regimazione nei fiumi. Inoltre, negli ultimi sessant’anni è stato notevole l’abbandono delle campagne da parte dei contadini. Questo ha influito sull’accentuarsi dell’erosione delle coste perché il terreno lasciato incolto è meno erodibile di quello lavorato. In questo modo, diminuendo la quantità di sedimenti che arrivano in mare, il mare incomincia ad avanzare.
La quantità di sedimento che porta un fiume è dunque condizionata da :
-          fattori geologici (normalmente in tempi >1000 anni).
-          variazioni climatiche (tempi secolari) – periodi freddi e umidi aumentano il sedimento.
-          attività antropica (tempi brevi < 10 anni) – lo sviluppo agricolo aumenta il sedimento, la regimazione dei fiumi lo diminuisce.

Opere costruite a mare
L’azione erosiva è aumentata anche a causa delle innumerevoli costruzioni create dall’uomo. Soprattutto l'edificazione e il prolungamento dei moli portuali, di opere di difesa come le scogliere frangiflutto e i pennelli hanno determinato l’arresto della deposizione della sabbia in alcuni tratti del litorale.
Le opere a mare, modificando le correnti lungo riva, alterano profondamente la spiaggia causando un accumulo sopracorrente e una erosione sottocorrente. Anche quando si opera per la difesa di una spiaggia attraverso difese rigide si finisce per alterare la forma della spiaggia e ovviamente la dinamica costiera: in taluni casi le opere innescano correnti di risucchio assai pericolose che portano la sabbia al largo.

Urbanizzazione della costa
La sostituzione della vegetazione spontanea e dei cordoni dunali con strutture balneari (cabine comprese) e palazzi, costruiti spesso a ridosso della battigia, ha provocato l'alterazione dell'equilibrio della costa. La spiaggia sabbiosa, in passato, era accompagnata, nell'area costiera, da una, più o meno ampia, fascia di dune, allungate nel senso del litorale e perpendicolari ai venti dominanti.
Anche l'alta spiaggia, estesa tra l'area raggiunta dalle alte maree e la fascia delle dune, è stata notevolmente perturbata. Ogni aspetto morfologico caratteristico dell'alta spiaggia viene infine cancellato con lo scopo di renderla più accogliente per i bagnanti.

IL CASO DI OSTIA
Le spiagge di Ostia appartengono tutte al delta del Tevere e i loro sedimenti derivano esclusivamente dagli apporti del fiume. Perché il Tevere porti materiale utile per rifornire le spiagge deve superare la portata di 350 mc/s (la sua portata media è circa 230 mc/s). Il materiale sottile si disperde in mare, il più grossolano rimane presso la foce.
Qualche numero:
-          alla fine del XIX secolo il trasporto torbido medio era di 10.5 Mt/a,
-          negli anni ’30 era sceso a 7.5 Mt/a,
-          dagli anni ’70 è mediamente < 2 Mt/a.



Tra la fine dell’800 e gli anni ’30 la spiaggia emersa non si è modificata molto rimanendo ampia e poco scoscesa. I fondali tra 0 e 10 metri sono diventati con il tempo più scoscesi.
Nella seconda metà del ‘900 l’erosione della spiaggia emersa è divenuta via via più evidente e drammatica
Anche le nostre spiagge sono state interessate da opere rigide che hanno avuto nel tempo un effetto tutt’altro che positivo come la realizzazione del Porto di Ostia, la sistemazione dei moli a mare del Canale dei Pescatori ma anche la presenza dello stesso Pontile di Ostia.
Ad Ostia si si stima un'erosione di circa 250mila mc all'anno. Dal 1997 al 2013 sono stati spesi oltre 32 milioni di euro, così ripartiti:

PER ZONA
Ostia ponente    7.791.550
Ostia centro         2.757.559
Ostia levante     22.122.482
PER TIPO DI INTERVENTO
manutenzione scogliere              ( 9%,    3.097.298) ricostruzione spiagge                    (36%, 11.714.731) manutenzione spiagge                                (55%, 18.277.286)

In totale, ad Ostia, dal 1997 al 2013 sono stati portati 2,7 milioni di mc di sabbia: 1,1 per interventi ricostitutivi e 1,6 per interventi manutentivi.
Mentre ad Ostia Ponente i lavori si sono fermati (ad eccezione di 4 pennelli a mare, realizzati nel 2010 ma senza alcun apporto, come richiesto, di sabbia che ha portato al loro recente sfaldamento), per Ostia Levante si è progettato dal 1999 un piano di interventi che ha portato ad aprile 2012 al raggiungimento previsto di 70 ettari di spiaggia di cui circa 40 occupati dagli stabilimenti e 30 di spiaggia calpestabile.
Per mantenere questo rapporto negli anni a seguire, la Regione Lazio ha stimato che occorrono 75mila mc all'anno di sabbia. Di questi 75 mila mc, si pensa di riutilizzare le quantità provenienti dal dragaggio del Porto di Ostia (circa 15mila mc all'anno) e quelle del Canale dei Pescatori (circa 35mila mc all’anno). I criteri adottati per ‘fissare’ un ordinario intervento manutentivo e non uno straordinario intervento ricostitutivo per Ostia Levante, sono: considerare la linea storica di costa alla data del 1944 (non troppo discordante dall’attuale), aggiornare e approvare la Convenzione tra Regione e Comune stabilita nel 2000 in funzione dell’art.33 Legge Regionale 53 del 1998, stipulare delle Convenzioni tra Comune e Concessionari per affidare ai Concessionari gli oneri degli interventi, utilizzare sistemi avanzati per la gestione della manutenzione (Convenzioni con ARDIS, Concessioni di Servizi, ecc.) ancora però in fase di definizione.
Tutto questo, per garantire ai Concessionari un’ampiezza “utile” proporzionata alle loro attività turistiche, in funzione dell’approvazione del PUA (Piano di utilizzo dell’Arenile) e nello stesso tempo garantire una fascia di sicurezza per contrastare la tendenza erosiva e consentire il periodo di ricarica per l’apporto dei sedimenti.
Secondo la Regione Lazio, tutta Ostia avrebbe dunque bisogno di 100mila mc all’anno di sabbia da distribuire sui 10 km di arenile, vale a dire 10 metri cubi all’anno per ogni metro di fronte spiaggia, a un costo di 10 euro al metro cubo (100mila metri cubi, 1 milione di euro).

LE CRITICHE
Del fenomeno dell’erosione si comincia a parlare almeno dal dopoguerra:
Domenica, 22 luglio 1951 L’Unità, Cronaca di Roma, pag.2
«Ostia sta lentamente scomparendo. Ogni giorno il mare erode un pezzo di arenile, lasciando privi di spiaggia quegli stabilimenti sistemati lungo la zona dei 150 villini» (dall’Elmi fino ad Ostia Ponente)
Dalle fotografie aeree si possono avere informazioni sull’ampiezza della spiaggia emersa ma mancano i dati sulla spiaggia sommersa.

  1. Si parla di ‘erosione’ già nel 1951, ancor prima delle opere sul Tevere. Diga di Corbara (1957-59), tre traverse idroelettriche importanti a valle di Corbara: Ponte Felice (1961), Nazzano (1956) e Castel Giubileo (1952).
  2. Ininfluente la variazione del livello marino.
  3. L’azione dell’uomo è più incisiva e condizionante, per l’evoluzione della spiaggia, di qualunque mutamento naturale.
  4. L’erosione è presente in prossimità di elementi di disturbo al trasporto solido: il Porto di Ostia, il Pontile di Ostia e il Canale dei Pescatori.

Ferme restando le competenze della Regione Lazio è da considerare che Con Delibera di Assemblea Capitolina n. 18 del 18-19 aprile 2011 (=decentramento amministrativo) la gestione delle subdeleghe regionali del Demanio Marittimo (d.G.R. Lazio, n.1161 del 30 luglio 2001) sono di competenza dell’attuale Municipio X, che si definisce solo un semplice ‘operatore’ ma che in realtà, come ente amministrativo di maggiore prossimità al territorio, agisce come elemento di disturbo nelle decisioni finali da intraprendere, da una parte orientato a soddisfare gli interessi turistici balneari dei concessionari (che contribuiscono a tutte le campagne elettorali), dall’altra pressato dalla dimostrata presenza della malavita organizzata all’interno dei giri degli appalti.
Bisogna partire da un fatto, rilevato dal Ministero dell’Ambiente e cioè che il problema del litorale romano è dovuto ad opere antropiche su cui non si interviene essendo più conveniente (in termini politici e di appalti poco trasparenti) mantenere il problema della finta erosione:

I casi più recenti: ACMAR (=porto di Ostia) nell’ultimo ripascimento, Fegatelli e Regione Lazio, il caso della draga ferma al canale dei pescatori, il caso delle sabbie del canale dei pescatori e della Beton Lido.

ACCENNI

ACMAR, Giugno 2012: ripascimento spiagge Levante. Diversi pasticci costati 7 milioni di euro (imperizia durante i lavori, mancata applicazione prescrizione sicurezza bagnanti, ritardi senza penali).

Beton Lido, Canale dei Pescatori (2014): In Procura perché in possesso di autorizzazioni parziali e non si è limitata a posizionare la sabbia sugli argini, ma l’avrebbe trasportata perché venisse riutilizzata in altri processi produttivi



LINK a Radio Radicale

giovedì 12 giugno 2014

Infernetto: un parcheggio per un supermercato invece delle scuole


All’Infernetto, solo nella zona ‘O’, mancano ancora il 70% delle scuole previste e il Municipio X cosa fa? Con una delibera di Giunta avrebbe concesso ad un privato un terreno comunale, destinato a scuole, per consentirgli di realizzare il parcheggio mancante al suo supermercato, dotandolo addirittura di un parco giochi.
Lo scandalo da un punto di vista urbanistico è che si tratta di un’area inclusa nel Piano Particolareggiato dell’Infernetto dal 1994, un lotto appartenente ad un comparto dove è appunto prevista la realizzazione di un asilo nido e di una scuola materna. Tutta l’area S26 indicata in figura è destinata infatti a servizi pubblici, mentre tutta la fascia indicata con riempimento diagonale è zona di nuova edificazione (ovviamente, già edificata). L’area parcheggi è solo la P30. Il comparto 26, è soggetto a convenzione e pertanto tutto può essere rimesso in discussione (cioè si possono ‘spostare’ i parcheggi, i servizi e le unità immobiliari) garantendo però quanto previsto in termini di standard.
Dal 3 Giugno 2014 invece è comparso in quell’area un cartello lavori, senza numero di autorizzazione, con l’indicazione che si realizzerà un parcheggio pubblico e che la proprietà del terreno è della società Buscaini Feliciano srl. La società è la stessa del supermercato Effepiù prospiciente la strada e che ha avuto di recente un contenzioso con la Polizia Municipale per il suo parcheggio aperto al pubblico e per la parte riservata al carico e scarico merci. Risultano coinvolti nella direzione e progettazione dei lavori sia Renato Papagni, Presidente dell’Assobalneari, sia l’ex Assessore ai LL.PP. sotto la giunta Orneli (PD), Paolo Solvi.
Nonostante i numerosi esposti di LabUr degli scorsi mesi sui titoli autorizzativi prodotti dal Municipio, l’Assessore all’Urbanistica del Municipio X, Giacomina Di Salvo, non ha mai ritenuto di dover fare chiarezza. Come se non bastasse, oltre allo scandalo di barattare ‘2 scuole con un parcheggio’ su area pubblica per favorire un privato, i lavori stanno anche alterando lo stato dei luoghi e finiranno per danneggiare l’apparato radicale di una delle ultime farnie autoctone dell’Infernetto, una quercia bellissima.
L'Infernetto, uno dei quartieri più giovani della Capitale, che più di altri nel Municipio X ha pagato con il cemento la follia della compensazioni e delle varianti urbanistiche di Roma, mantenendo cronica la pesante carenza di servizi, di recente peggiorata dal nuovo Piano Particolareggiato che ha stralciato oltre 273mila mq di aree pubbliche (di cui 8omila mq di servizi), e dove gli abitanti sono passati dai 20.000 previsti ai 33.000 attuali, riceve dunque l’ennesimo schiaffo. Uno schiaffo proprio da chi, lunedì scorso, durante la prima conferenza urbanistica municipale, ha dichiarato “dobbiamo avere come obiettivo l'attuazione del PRG”, parole pronunciate dall’ Assessore municipale all'urbanistica, Di Salvo, e dall’Assessore Comunale alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo. Ancora una volta assistiamo invece alla tutela degli interessi privati a scapito di quelli pubblici o generali. Cambiano le amministrazioni, ma la musica non cambia: suona sempre il requiem.

giovedì 5 giugno 2014

Faber Beach, storia di ordinaria illegalità ad Ostia

Il sequestro del Faber Beach, il famoso punto di ritrovo del Litorale romano, avvenuto il 31 ottobre 2013, nasconde molti retroscena. In assenza di chiarimenti dalle parti che da mesi si trovano all’interno della struttura, proviamo a fare chiarezza.
 
IL SEQUESTRO
La Procura di Roma, tramite il Sostituto Procuratore Giancarlo Cirielli e il Procuratore Aggiunto Nello Rossi, ha condotto per mesi delle indagini basandosi sul sospetto che la società titolare del Faber Beach fosse stata deliberatamente avviata al dissesto finanziario. A confermarlo, sono stati gli accertamenti delle Fiamme Gialle del II Gruppo di Ostia. Si tratterebbe di un debito di oltre 8,3 milioni di euro, quasi interamente riconducibile ad imposte e contributi non versati all'Erario. Da qui il sequestro del 31 ottobre 2013 condotto dal Comando Provinciale di Roma della Guardia di Finanza su ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), Massimo Di Lauro. Quattro le persone denunciate, tutte della stessa famiglia: il gestore, la madre, la moglie ed una nipote, che dovranno rispondere dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Il sequestro, oltre al lido, ha interessato un ristorante, alcuni conti correnti e numerose quote sociali. L'intera massa aziendale è stata, poi, affidata alla responsabilità di un amministratore giudiziario che, su mandato del Giudice, avrà cura di proseguire l'attività commerciale, salvaguardando i posti di lavoro e recuperando, nei limiti del possibile, i crediti esistenti per soddisfare le varie pendenze debitorie. Il sequestro dunque nulla ha a che vedere con i fatti di mafia del luglio 2013 o con quelli successivi. La confusione nasce dall'accomunare il Faber Beach con il Faber Village, quest'ultimo già nel 2009 coinvolto in una inchiesta di droga quando scattarono i sigilli perché considerato (all'epoca) uno dei beni riconducibili al boss della malavita romana Carmine Fasciani. Anche recentemente, 4 marzo 2014, il Faber Village è rimasto coinvolto in una vasta operazione condotta dal Comando Provinciale di Roma della Guardia di Finanza nei confronti di un’organizzazione di stampo mafioso, radicata nella zona di Ostia e riconducibile sempre alla famiglia Fasciani. Le indagini, per il Faber Village, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale ed eseguite dalle Fiamme Gialle del Gico del Nucleo di polizia Tributaria e del II Gruppo Roma.

L'AMMINISTRATORE GIUDIZIARIO DEL FABER BEACH
Si chiama Mauro Messina, giovane commercialista di Barletta, iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, consulente del Tribunale Ordinario di Roma. Non ha mai rilasciato dichiarazioni sul Faber Beach ma opera a stretto contatto con il Presidio di Libera di Ostia e con l'organizzazione Stand-Up, nonché con l'avvocatura del Comune di Roma, gli assessori municipali Antonio Caliendo ed Emanuela Droghei, e alcuni consiglieri municipali del PD e di SeL . La sua nomina è avvenuta a seguito della disposizione del GIP, a titolo cautelare, del sequestro preventivo del Faber Beach, al fine di assicurare la custodia, la conservazione e l'amministrazione dei beni sequestrati. In particolare, in attesa dello svolgimento delle occorrenti indagini e dell'istruzione del processo, Mauro Messina deve assicurare la continuità del ciclo produttivo ed i livelli occupazionali. Resta inteso che quando si parla di amministrazione giudiziaria bisogna precisare prima di tutto che essa deve necessariamente avvalersi di uno staff multidisciplinare che però, ad oggi, attinge solo dalle associazioni di volontariato sopra richiamate. L'amministratore giudiziario, quindi, per poter portare avanti il suo compito dovrebbe avvalersi di professionisti ed esperti del settore in cui si è chiamati ad operare. Secondo presupposto fondamentale dell'amministrazione giudiziaria è infine il rispetto assoluto della legalità perché l'amministratore è colui che nell'interesse dell'Autorità giudiziaria e dello Stato deve trasmettere e veicolare la produzione e la commercializzazione in legalità. Ma su questo punto sono nati i primi problemi.

LE ATTIVITA' DEL FABER BEACH
Il Faber Beach, sul lungomare Paolo Toscanelli ha un bar per colazione e spuntini, un ristorante ma soprattutto spiaggia attrezzata e discoteca (dentro e fuori dal chiosco). La sua attività è pertanto legata alla stagione balneare (1 maggio - 30 settembre) e al rispetto della normativa esistente, in particolar modo (per il 2014) al rispetto dell’ordinanza del Sindaco di Roma n.65 del 23 aprile 2014 e al rispetto dell’ordinanza di sicurezza balneare n.32 del 30 aprile 2013 emessa dalla Capitaneria di Porto di Roma. Non entrando nel merito della gestione ordinaria consentita per regolamento fino alle ore 19:00, nelle giornate del 26 aprile 2014, 3 maggio 2014 e 10 maggio 2014 si sono tenute presso il chiosco manifestazioni definite "Esecuzioni Musicali e Trattenimenti Danzanti", dalle ore 19:00 alle ore 02.00 che hanno provocato la reazione dei residenti a causa dell’impatto acustico. A seguito di tali rimostranze, il Municipio X - Unità Organizzativa Ambiente Litorale (UOAL), ha dovuto dichiarare a mezzo stampa (Il Messaggero ed. Ostia, Martedì 13 Maggio 2014, pag. 35), che le feste del Faber Beach non avevano alcuna autorizzazione. Al contrario, nella stagione precedente, con autorizzazione n.75 del 20 maggio 2013, avente validità stagionale fino al 30 settembre 2013, il Faber Beach aveva invece tutte le carte in regola (pagamento diritti SIAE, verifica impatto acustico, autorizzazione della Questura, autorizzazione Ufficio Demanio Marittimo, etc.). Mauro Messina e gli organizzatori non hanno mai prodotto alcun documento che giustificasse il prolungamento dell'orario e le attività notturne.

GLI ESPOSTI E I CONTROLLI
Il primo esposto inviato dal Comitato Civico 2013 agli organi competenti, è del 16 maggio, successivo dunque alle dichiarazioni della UOAL del 13 maggio ma soprattutto successivo all'intervento, inspiegabile, del 14 maggio dell'assessore municipale alle Politiche Sociali, Emanuela Droghei, che ha personalmente accompagnato gli organizzatori del Faber Beach presso gli uffici dell'UOAL, presumibilmente per intervenire nella questione delle autorizzazioni. La conferma è che in data 15 maggio l'amministratore giudiziario Mauro Messina ha protocollato presso l'UOAL la richiesta per utilizzo del chiosco oltre le ore 19:00, come si legge nel seguente documento:

Roma Capitale - Municipio Roma X Direzione Ambiente e Territorio, Uff. Demanio Marittimo Al Sig. Mauro Messina Amministratore Giudiziario della soc. Silvio's L.mare P.Toscanelli, 199 prot. CO/59707 del 15 maggio 2014 Oggetto: autorizzazione per effettuare esecuzioni musicali e intrattenimenti danzanti Vista l'istanza presentata presso l'Ufficio Demanio Marittimo del Municipio Roma X dal Sig. Mauro Messina, amministratore Giudiziario della soc. Silvio's srl, per l'attività di chiosco bar sito all'interno della spiaggia libera attrezzata denominata Faber Beach con prot.59282 dl 15.05.2014 per richiedere l'autorizzazione indicata in oggetto, si rilascia ai soli fini demaniali NULLA OSTA all'effettuazione degli intrattenimenti danzanti ed esecuzioni musicali per la stagione balneare 2014 presso la spiaggia libera attrezzata denominata Faber Beach sita in L.mare Paolo Toscanelli 199. La società in indirizzo dovrà munirsi preventivamente delle altre autorizzazioni ove previste. A titolo semplificativo, nulla osta per l'impianto acustico rilasciato dal Dipartimento Tutela Ambientale, nulla osta rilasciato dal Dipartimento Cultura e Spettacolo. Il direttore - Paolo Cafaggi

Dunque, un semplice 'nulla osta', non esaustivo di tutte le autorizzazioni necessarie che conferma la mancanza di ogni tipo di autorizzazione per gli eventi e le attività precedenti a quella data ma 'sufficiente' a salvare la faccia. Infatti la sera del 17 maggio, durante l'ennesimo 'intrattenimento danzante', una pattuglia del Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale si è recata presso il Faber Beach, ha chiesto di visionare le autorizzazioni necessarie (a seguito dell'esposto) e se ne è andata ritenendo tutto regolare. Da qui l'entusiasmo indecoroso degli organizzatori che, anche prima del 13 maggio, avevano però sempre dichiarato per iscritto di avere tutte le carte in regola. In realtà, a meno di miracoli nel produrre quanto necessario, neanche il 17 maggio esistevano tutte le autorizzazioni richieste per legge (p.es. l'iter per l'impatto acustico prevede più di 2 giorni).
La Polizia Locale ha affermato che "la documentazione in possesso dei gestori è stata esibita e visionata" e di rivolgersi all'amministratore giudiziario per avere chiarimenti, non rispondendo all'esposto presentato e rifiutandosi di esibire il verbale redatto a seguito del controllo del 17 maggio. Insomma, quasi che la pattuglia recatasi sul posto abbia effettuato una visita di cortesia ai gestori per autorizzare, con la loro sola presenza, la regolarità della situazione. Documenti, zero. Di certo prima del 15 maggio tutto quanto svoltosi all'interno del chiosco del Faber Beach di sabato, dopo le 19:00, era irregolare e ciò basterebbe per la revoca della concessione.
Ma si può revocare la concessione a un amministratore giudiziario? Perché l'anomalia è tutta qui. Infatti con Determinazione Dirigenziale del 24 marzo 2014 (nr.rep. CO/846/2014 e nr.prot. CO/37341/2014) il Municipio X di Roma Capitale, Direzione Ambiente e Territorio – Unità Organizzativa Ambiente e Litorale (UOAL), ha prorogato la concessione demaniale marittima del Faber Beach fino al 2020, chiarendo, a seguito del sequestro, che dalla data del 24 marzo 2014 il rapporto concessorio prosegue nei confronti dell’amministratore giudiziario, dunque Mauro Messina.

CONCLUSIONI
Se per legalità si deve intendere l'impunità per chi opera in nome della legge anche quando ha comportamenti illegali, a cosa serve avere le leggi? A cosa serve la politica se non riesce a garantire un'equità sociale, ma interviene a sostegno dei propri 'protetti'? A cosa servono i controlli se non si fornisce trasparenza amministrativa e si rendono pubblici gli atti prodotti? E soprattutto, se si trascura l'ABC della legalità, come avere delle autorizzazioni, come si fa a presentarsi in pubblico erigendosi paladini addirittura della Giustizia?




paula de jesus per il Comitato Civico 2013